Ciliegio
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Il Ciliegio o Prunus avium è un albero dall’origine molto antica. Il suo antenato “selvatico” era già fonte di nutrimento all’età del bronzo, epoca alla quale sono appartenuti i primi noccioli trovati dagli archeologi in Europa. Sicuramente, dopo il primo morso, anche per il nostro antenato “una ciliegia tirò l’altra”. Ideale per chi, nella vita, non si accontenta del primo assaggio!
Nome scientifico: Prunus avium
Nome comune: Ciliegio
Fa parte della famiglia delle Rosaceae. È originario dell’Asia, tra il Mar Nero e il Mar Caspio, ma si è diffuso in tutta Europa. Cresce spontaneo ai bordi boschivi e nei boschi misti dall’Europa fino al Medio Oriente e alla Siberia Occidentale. Le sue foglie seghettate di color verde intenso, sono lunghe fino a 15 cm. I fiori sono bianco-rosati e compaiono a primavera, ma purtroppo sono sensibili al freddo tardivo. I celeberrimi frutti sono drupe rosso-violaceo contenenti un nocciolo, con piccioli lunghi fino a 5 cm.
La coltivazione della pianta è certamente molto antica. Dall’Asia Minore si diffuse in Egitto già dal VII secolo a.C. e, successivamente, si estese in Grecia, come ci testimonia il filosofo e botanico Teofrasto nel III secolo a.C. L’arrivo della pianta di ciliegio in Italia è legato tradizionalmente a quanto narrato da Plinio il Vecchio nelle sue cronache. La sua migrazione dall’Asia a Roma è conservata nel termine latino “cerasus”, che deriva dal greco “kérasos” che a sua volta deriva dalla città di Giresos, in Turchia.
Le ciliegie sono caratterizzate da un ridotto livello di calorie ed elevato contenuto d’acqua. Il gusto dolce permette di realizzare marmellate e dolci di ogni tipo. I piccioli dei frutti ancora acerbi sono ottimi contro la ritenzione idrica e come coadiuvanti nel trattamento della cellulite, per le loro spiccate proprietà drenanti.
Caratteristiche che lo rendono unico
di CO2 catturata in un anno
altezza raggiungibile
aspettativa di vita massima