L’autunno è arrivato: ecco 4 alberi per ammirare un fantastico foliage autunnale
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Quercia
Albero secolare per antonomasia, emblema di forza per gli indoeuropei e albero sacro per Romani e Celti. La Quercia è una delle specie più amate dall’immaginario comune. Longevo e resistente, questo albero dall’aspetto maestoso ha anche proprietà curative, antinfiammatorie e analgesiche.
Curiosamente alcune specie di quercia, pur andando incontro al fenomeno del foliage, non perdono le foglie fino all’arrivo della bella stagione, quando le sostituiscono con altre. Una leggenda vuole che questa caratteristica abbia un’origine soprannaturale. Si narra che il diavolo chiese al Signore di concedergli almeno un bosco sul quale regnare. Venne accontentato a una condizione: avrebbe avuto potere solo nel periodo in cui fossero cadute tutte le foglie. La saggia quercia si impegnò a trattenere il suo fogliame, così il diavolo non divenne mai padrone del bosco.
Frassino
Secondo le leggende Odino, divinità principale della mitologia nordica, creò il primo uomo con un pezzo di legno di Frassino. Non male come scelta se si pensa che il legno di questo albero è fra i migliori legnami delle nostre terre per stabilità ed elasticità, usato da sempre per costruire gli archi.
Un bel giallo oro è il colore che le sue foglie assumono in autunno, aggiungendo una nota brillante ai caratteristici paesaggi. Una curiosità: da alcune speci di frassino, come il frassinus ornus diffuso anche in Italia, viene estratta la manna. È una linfa ricavata dalla corteccia, utilizzata in pasticceria come dolcificante, oltre che in ambito cosmetico e farmaceutico. Le coltivazioni di frassino da manna, un tempo più diffuse, oggi sono limitate ad alcune zone della Sicilia. Proprio per l’abbandono graduale di questa tradizione agricola, oggi la manna è un prodotto dal costo piuttosto elevato.
Larice
Questa conifera nativa delle montagne dell’Europa Centrale è conosciuta per la resistenza al freddo. Il suo legno duro e resistente rende il larice perfetto per costruire case in montagna. Da sempre considerato l’albero cosmico-spirituale, il Larice è il simbolo della rinascita, della luce e della bontà.
Il larice comune, a differenza delle altre conifere europee, è una pianta decidua, che perde cioè le foglie con la stagione fredda. All’arrivo dell’autunno attraversa quindi la tipica fase del cambiamento cromatico, passando dal colore verde al giallo.
Melo selvatico
Il Malus sylvestris è un arbusto utilizzato spesso nei progetti di rimboschimento perché, grazie ai suoi frutti gustosi, attira la fauna selvatica. Nella cultura celtica era simbolo di fertilità e di immortalità. Da numerosi scavi archeologici è emerso che l’uomo, già dall’età del bronzo, seccava le mele selvatiche come provvista per l’inverno. Il frutto dell’Albero della Conoscenza è una mela, che aiuta a distinguere tra il bene e il male.
Tendiamo a riconoscere facilmente i meli selvatici in primavera primaverile, quando si ricoprono di fiori bianchi o di un rosa delicato: ma ecco che d’autunno arrivano i frutti, gialli o rossi come ciliegie.