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Come crescono le foreste: il metodo scientifico di WOWnature

Noi di WOWnature ci occupiamo di crescere nuove foreste e di proteggere quelle esistenti. Lo facciamo grazie al supporto di cittadini e aziende che, insieme a noi, si impegnano concretamente per la natura. Il nostro obiettivo? Prenderci cura degli ecosistemi naturali, generando impatti positivi sulla biodiversità, sull’acqua, sul suolo e contribuendo a mitigare la crisi climatica ed ecologica in corso. Ma come si crea e gestisce una foresta? Qual è il metodo che ci guida?

Noi di WOWnature ci occupiamo di crescere nuove foreste e di proteggere quelle esistenti. Lo facciamo grazie al supporto di cittadini e aziende che, insieme a noi, si impegnano concretamente per la natura. Il nostro obiettivo? Prenderci cura degli ecosistemi naturali, generando impatti positivi sulla biodiversità, sull’acqua, sul suolo e contribuendo a mitigare la crisi climatica ed ecologica in corso.

Ma come si crea e gestisce una foresta? Qual è il metodo che ci guida?

 

 

La creazione di una foresta: un percorso a più fasi

Dietro la crescita di una foresta c’è un processo complesso e articolato, suddiviso in diverse fasi. Ognuna di queste è cruciale per garantire la buona riuscita del progetto e ottenere risultati tangibili. Vediamo insieme i passaggi fondamentali.

 

 

1. Individuazione dell’area

La prima fase consiste nel capire dove piantare. Non tutti i terreni sono adatti per creare una foresta, quindi è essenziale trovare l’area giusta. Successivamente, sigliamo un accordo con il proprietario del terreno, che può essere un ente pubblico o privato, per definire chiaramente il tipo di intervento e le tutele per il futuro bosco.

L’impatto positivo degli alberi sarà comunque collettivo: non importa se crescono su un terreno pubblico o privato, perché assorbiranno CO2, limiteranno l’erosione del suolo e offriranno habitat a molte specie animali.

 

 

2. Progettazione tecnica

Dopo aver identificato l’area, si passa alla progettazione tecnica. Questa fase è affidata a un dottore forestale che, in base alle caratteristiche del luogo e agli obiettivi del progetto, determina il tipo di foresta da creare. Se, ad esempio, l’obiettivo è ripristinare un’area danneggiata da calamità naturali, la scelta delle specie avrà lo scopo di rendere il bosco più resiliente. In altri casi, si possono privilegiare specie mellifere per sostenere gli impollinatori o creare foreste che producano frutti e bacche, chiamate “food forest”.

 

 

3. Selezione delle specie

La scelta delle specie arboree è un momento cruciale. Ogni progetto ha esigenze diverse, quindi è fondamentale decidere quali specie piantare, in quale densità e come disporle sul terreno. Anche la preparazione del terreno e le future attività di manutenzione vengono definite in questa fase. La cura successiva degli alberi, infatti, è essenziale per garantire la loro crescita.

 

 

4. Crescita delle piantine in vivaio

Mentre progettiamo l’intervento, le piantine vengono cresciute nei vivai. Da semi selezionati, spesso provenienti da boschi di alto valore genetico, le piantine crescono fino a raggiungere un’altezza adeguata per essere piantate. Solitamente ci vogliono almeno 2 o 3 anni affinché le giovani piante raggiungano i 20-50 cm necessari per essere trapiantate.

 

 

5. Preparazione del terreno

Prima di piantare, bisogna preparare il terreno. In contesti montani, ad esempio, potrebbe essere necessario rimuovere alberi caduti a causa di tempeste o parassiti, mentre in pianura si potrebbe arricchire il terreno con nutrienti o seminare erbe utili per evitare l’invasione di piante infestanti.

 

 

6. Piantare i nuovi alberi

Finalmente arriva il momento di piantare! Tuttavia, non tutti i periodi dell’anno sono ideali per farlo. Generalmente, in Italia, i momenti migliori sono la primavera e l’autunno, in base alla zona e alle temperature. Piantare un albero segue un preciso procedimento: si scava una buca profonda abbastanza da accogliere le radici, si posiziona la pianta dritta, si copre la buca con la terra, si compattano le radici e si inseriscono eventuali protezioni per evitare danni da animali o erbe infestanti.

 

 

7. Monitoraggio e manutenzione

Piantare è solo l’inizio. Dopo l’impianto, bisogna garantire una corretta manutenzione, specialmente nei primi anni. Questo include monitorare costantemente l’area, effettuare sfalci per ridurre la competizione con altre piante, irrigare nei periodi secchi e sostituire le piantine che non sopravvivono. Una volta che gli alberi sono stabili e autonomi, le operazioni di manutenzione si riducono significativamente.

 

 

Conclusioni

Crescere una nuova foresta è molto più che piantare alberi: è un percorso lungo, che richiede competenze tecniche, monitoraggio continuo e tanta dedizione. Il nostro obiettivo è quello di assicurare un impatto positivo e duraturo per il pianeta, garantendo che ogni foresta, una volta cresciuta, diventi un ecosistema sano e autosufficiente.

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