Come definiresti la tua vita nella Striscia di Gaza?
La nostra vita è difficile, non abbiamo una vita normale e viviamo giorno per giorno. Anche la nostra situazione finanziaria è difficile, questo vale per tutti gli abitanti di questo quartiere.
Quali difficoltà riscontri nella tua vita quotidiana?
Di fondo, il problema di tutti qui è la povertà: in questo quartiere abitano persone povere che lavorano alla giornata per avere di che mangiare.
Come ha cambiato la tua vita il covid?
La crisi del Coronavirus ha peggiorato la nostra vita, ha ridotto la nostra possibilità di comunicazione tra di noi. Non possiamo più lavorare fuori di casa, siamo chiusi a casa a fare nulla. (ndr: il quartiere del GHG fa parte della zona più colpita di Gaza, dove è in corso un lockdown pressoché totale da oltre 2 mesi)
Quali sono le tue speranze per il futuro?
Spero che avremo una vita piena di amore e che la situazione migliorerà, finanziariamente e socialmente.
Cos’è per te il progetto Green Hopes Gaza? Ha cambiato qualcosa nella tua vita?
Questo progetto è di grande beneficio ai residenti di questo quartiere, uno spazio sicuro per i bambini dove giocare invece che stare in strada; inoltre, io ho partecipato alle sessioni di formazione che sono state fatte qui.
Vuoi dire qualcosa alle persone che leggeranno la tua intervista in Italia?
Ringrazio l’Italia e spero che continueranno a supportarci.