Larice
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Questa conifera nativa delle montagne dell’Europa Centrale è conosciuta per la resistenza al freddo. Il suo legno duro e resistente rende il Larice perfetto per costruire case in montagna, per questo lo consigliamo a chi ama le vette e le sfide più difficili!
Nome scientifico: Larix decidua
Nome comune: Larice comune
Appartenente alla famiglia delle Pinaceae, il larice è l’unica specie europea della famiglia presente in Italia. Nella flora spontanea italiana ed europea i larici sono le sole conifere le cui foglie non sono persistenti, anche se nel mondo esistono altri generi di gimnosperme a foglie caduche. Cresce velocemente e ha una vita media molto lunga. Si riconosce facilmente per la chioma aperta e rada, il tronco dritto con base molto allargata e corona piramidale leggera.
I Romani s’imbatterono nel larice circa 2000 anni fa e lo chiamarono “larix” nome dato dai Galli popolazione delle Alpi. L’epiteto scientifico decidua deriva dal latino “deciduus”, ovvero “che cade”, per descrivere l’insolita abitudine del larice di spargere gli aghi in autunno. Sebbene i suoi aghi sembrino leggeri, il legno del larice è robusto, molto resinoso e pertanto resistente alle intemperie. In tempi più remoti, tronchi di larice scavati all’interno, venivano utilizzati come condutture d’acqua per pozzi. In realtà, il robusto legno di larice ha molti usi, ma è famoso perché Venezia si posa su pilastri di larice. Si dice che a Zermatt in Svizzera una casa costruita con legno di larice sia rimasta in piedi per circa mille anni.
L’aromatica resina del larice che fuoriesce naturalmente dal tronco dell’albero è di interesse primario per scopi terapeutici. Dalla resina si ricava anche la trementina del larice, che ha proprietà antinfiammatorie. Ė utilizzata nella cura dei dolori reumatici, vesciche, ascessi e infiammazioni del tratto respiratorio.
Caratteristiche che lo rendono unico
di CO2 catturata in un anno
altezza raggiungibile
aspettativa di vita massima