Maggiociondolo alpino
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Piccolo albero che da maggio a giugno colora le montagne di giallo grazie ai suoi fiori penduli. È molto bello da vedere, ma è velenoso. Per farsi perdonare ha sviluppato una relazione simbiotica con alcuni batteri del suolo, capaci di fissare l’azoto atmosferico.
Nome scientifico: Laburnum alpinum
Nome comune: Maggiociondolo alpino
È un piccolo albero della famiglia delle Fabaceae, che incontriamo sulle Alpi, fino ai 1.500 metri di quota. Il suo simpatico nome, deriva dai fiori gialli che sbocciano tra maggio e giugno in rami pendenti, come dei ciondoli. Sui rami verde scuro crescono anche delle foglie facilmente riconoscibili, perché tripartite e con dei lunghi piccioli. Purtroppo è molto velenoso per l'uomo, quindi viene spesso piantato lontano dai centri abitati. Le radici del maggiociondolo sono sottili, ma forti e formano la simbiosi tipica delle Leguminose con dei batteri capaci di fissare l'azoto.
È molto velenoso per le persone, ma non per gli animali. I cervi si nutrono delle sue foglie, mentre conigli e lepri ne mangiano la corteccia.
Il legno del maggiociondolo alpino ha un forte odore di legume, è duro e molto resistente. Infatti, viene spesso usato per creare recinzioni in montagna, o per lavori al tornio o l’intarsio. Il legno delle piante più vecchie è il più pregiato e viene detto “falso ebano”, per il colore scuro e le caratteristiche simili.
Caratteristiche che lo rendono unico
di CO2 catturata in un anno
altezza raggiungibile
aspettativa di vita massima