Quercia
- Chi è sempre presente
- I più determinati
- I più saggi
Albero secolare per antonomasia, emblema di forza per gli indoeuropei e albero sacro per Romani e Celti. La quercia è una delle specie più amate dall’immaginario comune. Longevo e resistente, questo albero dall’aspetto maestoso ha anche proprietà curative (antinfiammatorie e analgesiche) ed è consigliato ai più lungimiranti.
Nome scientifico: Quercus robur
Nome comune: Quercia
Imponente e maestosa, la quercia è un albero deciduo e sempreverde e notoriamente longevo appartenente alle Fagacee. Alcuni esemplari vivono fino a 500 anni! La chioma tondeggiante o ovale si erge su un troncodalla corteccia grigio-marrone, inizialmente liscia, che tende a riempirsi fessure longitudinali negli anni. Le foglie della quercia sono lobate, si differenziano tra loro per forma, dimensioni e colore, ma tutte hanno una consistenza coriacea. In autunno regalano uno spettacolo di colori, toccando le sfumature tra il rosso e il giallo aranciato. Quelle che noi chiamiamo ghiande sono acheni, frutti secchi con un pericarpo più o meno indurito contenente un unico seme, distinto dal pericarpo stesso. Hanno una forma ovale-allungata, con cupola ruvida e legnosa ricoperta di squame romboidali. I frutti della quercia sono una fonte di cibo per piccoli roditori come gli scoiattoli, i cinghiali e anche maiali.
In varie culture la quercia simboleggia la crescita, il potere e la pace. Popolare fin dall’antichità, è stato consacrato a Zeus, Giove e Thor.
Nella cultura greca era associata a facoltà oracolari. Nell’Odissea, Ulisse si è recato a Dodona, in Epiro, “per udire dalla quercia divina di alte fronde il volere di Zeus”. L’associazione della quercia a Zeus si è diffusa in tutto il Mediterraneo grazie ai popoli indoeuropei, diventanto “l’albero degli alberi”, con radici profonde fino agli inferi e rami lunghi fino al cielo.
Le piante di quercia vengono coltivate a scopo ornamentale per creare ombra nei parchi e per realizzare viali urbani nelle città.
Il suo legno è spesso utilizzato in falegnameria. I Romani lo impiegavano per costruire navi, per la sua durezza. Lo chiamavano infatti robur, termine usato per indicare sia l’alber che il concetto di forza. Ora si usa come legna da ardere nel camino dato il suo alto potere calorifero.
In ambito erboristico, grazie ai tannini contenuti nella corteccia, ha molteplici benefici: astringenti, antinfiammatorie, antivirali e disinfettanti.
Caratteristiche che lo rendono unico
di CO2 catturata in un anno
altezza raggiungibile
aspettativa di vita massima
frutta prodotta in un anno